lettera e - Tarsia dialetto

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E

La “e” quando proviene da “e” oppure “i” del latino, di solito dà “i” (niva, misi, acitu); se proviene da “e” latino e all'uscita si trovano  “-a, -e, -o” conserva la “e” ( mele, petra, dece); passa ad “ie” se all'uscita ha “-u, -i”(piettu, bieddhru, vientu). Questa regola non è però costante.

Ebbìa: con significato di sdegno. Dal latino “et via”.

Ecciòmi: persona afflitta, desolata, travagliata, negletta. Dal latino “ecce homo”. La locuzione prende origine dalla presentazione che Pilato fece ai Giudei, dopo che ebbe fatto flagellare Gesù, pensando che una simile punizione potesse essere sufficiente per evitargli la crocifissione.

Ejadò: esclamazione di meraviglia, che diamine! Dal latino e dal greco “eja”, su via, su dunque (Euripide, V° sec. a. C.).

Ervàggiu: pascolo. Dal tardo latino “herbagium”.


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